TRIESTE LIBERA: NO ELECTION DAY 2014
AGGIORNAMENTO: il 19 ottobre 2014 è giunta la risposta del Presidente del Parlamento Europeo riguardo alle elezioni europee nell’attuale Territorio Libero. È pubblicata QUI
Anche quest’anno, il Movimento Trieste Libera promuove il NO ELECTION DAY, la campagna per il non-voto attivo.
Il 25 maggio [2014], infatti, nell’attuale Territorio Libero si terranno sia le elezioni comunali (a Repentabor, Dolina e Sognico) che europee. Ma tutto questo avviene in violazione di norme internazionali ben precise.
Secondo il Trattato di Pace di Parigi del 1947 (recepito dall’Italia, anche con norme in materia elettorale) Trieste e la sua provincia costituiscono la “Zona A” (ovvero l’attuale) Territorio Libero. È uno stato sovrano riconosciuto e tutelato anche dalla Risoluzione S/RES/16 (1947) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Queste leggi non sono mai state abrogate o modificate.
Il Memorandum di Londra, infatti, ha conferito al governo (non allo stato) italiano la sola amministrazione civile provvisoria su Trieste, ovvero il compito di far rispettare le leggi del Territorio Libero e le disposizioni del Trattato di Pace su di esso. Lo conferma anche il Dipartimento di Stato USA (1974).
Un obbligo che non è venuto meno neppure con il c.d. “Trattato” di Osimo, che è un accordo bilaterale, quindi un documento di rango inferiore che non può in alcun modo emendare un trattato internazionale come quello di Parigi. Lo confermano anche le Nazioni Unite (1983).
Per questo, lo stato italiano non può imporre le proprie elezioni a Trieste e la sua adesione all’Unione Europea non riguarda in alcun modo il Territorio Libero di Trieste. Specialmente perché l’Unione Europea riconosce la validità di tutti i trattati precedenti la sua costituzione (1957). Incluso il Trattato di Pace con l’Italia.
Per denunciare queste violazioni, il Movimento Trieste Libera propone la campagna “No Election Day”.
Nel 2013, l’operazione di denuncia ai seggi è stata svolta con successo sia alle elezioni politiche (superando le 500 adesioni) che a quelle regionali (con oltre 1500 adesioni).
Quest’anno l’obiettivo è raccogliere ancora più adesioni e presentare una denuncia internazionale al Parlamento Europeo. Vogliamo far valere i nostri diritti di cittadini del Territorio Libero di Trieste.
Qualcuno potrebbe essere scettico o intimorito riguardo l’idea di presentarsi al seggio per dichiarare la nullità delle elezioni. Per questo, abbiamo verificato l’esistenza di una circolare ministeriale italiana (19/2013) che non solo riconosce ai cittadini il diritto di rifiutare il voto, ma spiega ai presidenti di seggio come comportarsi in quest’eventualità.
Esercitare il non-voto attivo non comporta alcun rischio, se non quello di assaporare la libertà.